“un Piede Sano, non può che essere speciale…Sempre”

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Ora rimborsabile ‘spray salvavita’ contro l’ipoglicemia

Pubblicato il 25 Ottobre 2021

Uno spray nasale che può salvare la vita. In caso di ipoglicemia severa, infatti, il glucagone spray rappresenta una soluzione immediata al calo repentino ed eccessivo della glicemia nelle persone con diabete. Da oggi, questo farmaco è gratuito per i pazienti. L’Agenzia italiana del farmaco ne ha infatti approvato la rimborsabilità completa per le persone con diabete, si legge in una nota.

“Quando una persona con diabete va incontro a un episodio di ipoglicemia grave, con la perdita di coscienza, non c’è tempo da perdere: non potendo somministrare zuccheri per bocca, è necessario che un’altra persona intervenga subito con il glucagone, l’ormone antagonista dell’insulina che stimola il fegato a rilasciare e produrre glucosio riportando rapidamente la glicemia nella norma”, spiega Paolo Di Bartolo, presidente dell’Associazione italiana medici diabetologi e direttore della Rete Clinica di diabetologia dell’Ausl della Romagna.

“Fino allo scorso anno – continua Di Bartolo – il glucagone era disponibile solo per iniezione intramuscolare ed era perciò necessaria la presenza di qualcuno in grado di somministrarlo. Un anno fa è arrivato anche nel nostro Paese il glucagone in formulazione spray per via nasale, una polvere che non deve essere neppure inalata visto che può essere utilizzata anche su pazienti incoscienti. Basta un puff in una narice per ottenere l’effetto. Consentire l’accesso gratuito a questo farmaco, che può essere letteralmente un’ancora di salvezza per i pazienti, è un importantissimo passo avanti per restituire sicurezza ai pazienti e conseguentemente migliorarne la qualità della vita”.

“L’improvviso calo della glicemia al di sotto del valore di 54 mg/ml, che rappresenta la soglia per intervenire al fine di correggere l’ipoglicemia e prevenirne le conseguenze, è un’emergenza imprevedibile che ogni anno riguarda molti pazienti, in particolare quelli in terapia con insulina”, precisa Emanuele Bosi, direttore del Centro di Diabetologia e professore di Medicina Interna dell’Università Vita Salute dell’Ospedale San Raffaele di Milano.

“Nei bambini, negli adolescenti e più in generale in tutte le persone con diabete di tipo 1, soprattutto di lunga durata – aggiunge – il rischio di ipoglicemia riguarda tutti, fino ad oltre il 40% dei pazienti colpiti almeno una volta all’anno. Inoltre, anche se meno frequenti (fino al 25%), episodi di ipoglicemia sono possibili anche in pazienti con il diabete di tipo 2, sempre in terapia con insulina. Per tutte queste persone l’ipoglicemia è una spada di Damocle che incombe e che non fa dormire notti tranquille: infatti, per riprendersi da una crisi è spesso necessaria l’assistenza di un’altra persona, mentre in assenza di soccorsi si può andare incontro alla perdita dello stato di coscienza e addirittura alla morte”.

L’utilizzo del glucagone spray, conclude Claudio Maffeis, presidente Siedp, Società italiana endocrinologia e diabetologia pediatrica e direttore del Centro Regionale di Diabetologia pediatrica dell’Aoui di Verona, “è a prova di errore e consente di superare anche una crisi ipoglicemica grave in pochi minuti. Approvato per l’uso al di sopra dei 4 anni d’età, è un prodotto molto maneggevole e pronto all’uso che richiede soltanto la somministrazione in una narice, perché la polvere entra in circolo senza bisogno di essere aspirata e non ci sono aggiustamenti di dosaggio da fare: inoltre, lo spray non risente degli sbalzi di temperatura come accade con il glucagone da iniettare e può essere portato sempre con sé. Aver consentito un accesso gratuito a questa ‘assicurazione sulla vita’ è fondamentale per i pazienti, che avranno quindi libero accesso a una terapia così essenziale”. 

da ADNKronos Salute


Dott.ssa Cristiana Vermigli  coordinatrice del Gruppo di Studio Nazionale del Piede Diabetico 

E’ stato conferito alla dottoressa Cristiana Vermigli in servizio presso l’Azienda Ospedaliera di Perugia, il coordinamento del Gruppo di Studio Nazionale del Piede Diabetico durante l’assemblea nazionale della Società Italiana di Diabetologia (SID).

La Vermigli, dirigente medico presso la struttura complessa di Medicina Interna e Scienze Endocrine e Metaboliche dell’Azienda Ospedaliera di Perugia, diretta dal professor Riccardo Calafiore, è la nuova coordinatrice del Gruppo di Studio Nazionale del Piede Diabetico, gruppo inter-associativo della Società Italiana di Diabetologia (SID) e dell’Associazione Medici Diabetologi (AMD) finalizzato alla ricerca scientifica e traslazionale sulla sindrome del piede diabetico, una delle complicanze più invalidanti del diabete mellito.  

Prima donna medico a ricoprire in Italia tale incarico, e già responsabile del Centro di Riferimento Regionale per la Diagnosi e Cura del Piede Diabetico in Umbria, si dedica da circa 25 anni alla gestione clinica del piede diabetico grazie alla sua formazione professionale maturata anche con esperienze internazionali.  

Nel 1995, la dottoressa Vermigli, ha frequentato la “Diabetic Foot Clinic” dell’Università di Manchester, sotto la supervisione di uno dei maggiori esperti del campo, il professor Andrew J.M. Boulton, attuale presidente dell’International Diabetes Federation. La Vermigli ha successivamente riportato tale esperienza all’interno dell’Ospedale di Perugia, creando un Centro di riferimento regionale che oggi garantisce un percorso diagnostico e terapeutico multidisciplinare a molti pazienti provenienti dalla nostra regione e dalle altre regioni d’Italia.

Il Centro, oltre ad effettuare attività cliniche sia in regime ambulatoriale che di ricovero ordinario e di day surgery, è dotato di tecniche diagnostiche avanzate ed è altresì promotore di terapie innovative all’interno di differenti trials clinici. L’attività clinica svolta presso l’Ospedale di Perugia viene approcciata in un’ottica di multidisciplinarietà essendo una sindrome ad elevato impatto clinico-assistenziale, e nonostante la pandemia non si è fermata seguendo e monitorando molti pazienti anche in telemedicina.

La dottoressa Cristiana Vermigli sostiene, insieme al suo team, l’Associazione di volontariato “Piede Diabetico Umbria”, associazione no profit che svolge un’azione sociale di supporto e di sensibilizzazione a tutti i livelli istituzionali sulla ricaduta di tale complicanza nel contesto familiare e sociale.

Contenuto inserito il 18-03-2021, aggiornato al 18-03-2021


Nell’ambito del XXIII Congresso nazionale dell’AMD – Associazione Medici Diabetologi, è stata eletta consigliera del direttivo nazionale la dottoressa Elisabetta Torlone, medico endocrinologo dell’Azienda Ospedaliera di Perugia. Elisabetta Torlone, laureata in medicina e chirurgia nel 1986, ha conseguito la specializzazione in endocrinologia e metabolismo nel 1989 e dall’inizio della sua carriera professionale si è sempre occupata di diabete e nutrizione. Dal 1994 presta servizio presso la struttura complessa di Endocrinologia e Malattie del Metabolismo dell’Ospedale di Perugia diretta dal professor Riccardo Calafiore, dove ricopre l’incarico di alta specializzazione come referente del programma dipartimentale “Diabetologia e nutrizione in gravidanza” oltre a dedicarsi all’attività di gestione delle nuove tecnologie, come sensori e microinfusori, per le persone affette da diabete 1.

L’Associazione Medici Diabetologi (AMD) è stata costituita nel 1974 e con oltre 2000 iscritti è una delle 2 grandi associazioni scientifiche della diabetologia italiana. È affiliata all’International Diabetes Federation (IDF) e si occupa della promozione e diffusione sul territorio di strutture idonee alla prevenzione, diagnosi e cura del diabete mellito, della qualificazione professionale e dell’aggiornamento culturale del personale sanitario operante in tali strutture. Promuove, inoltre, la ricerca in campo diabetologico, clinico e terapeutico e collabora con le altre istituzioni che hanno finalità e interessi comuni.
“Sono orgogliosa di essere stata eletta nel direttivo nazionale AMD per il quadriennio 2021-2025 – afferma Elisabetta Torlone – un incarico importante che mi porterà a confrontarmi con realtà sanitarie diverse e approfondire temi centrali in un momento di riorganizzazione a livello Nazionale e Regionale della Sanità. La moderna diabetologia,- continua - grazie alle tecnologie innovative, ci permette di essere sempre più vicini alle persone con diabete ed anche durante l' emergenza Covid abbiamo stilato protocolli di gestione in telemedicina che ci hanno permesso di continuare a seguire i nostri pazienti a domicilio. Il ruolo che vado a ricoprire è un ulteriore riconoscimento alla Scuola Diabetologica Perugina”.
Contenuto inserito il 03-11-2021, aggiornato al 03-11-2021